Teoria dell'Informazione Integrata.
Nell'universo misterioso della fisica quantistica, l'entanglement si presenta come una delle sue caratteristiche più affascinanti e incomprensibili: due particelle legate in un abbraccio spettrale che sfida le leggi del tempo e dello spazio. Un cambiamento accade in una particella e l'altra, a miliardi di chilometri di distanza, lo percepisce istantaneamente. Questo fenomeno ci offre un'opportunità unica per riflettere sulla natura della realtà e, in un volo di immaginazione scientifica, sul concetto di una coscienza universale.
È qui che si inserisce Giulio Tononi con la sua Teoria dell'Informazione Integrata (IIT), un approccio illuminante che tenta di svelare il mistero della coscienza. Secondo Tononi, la coscienza non è solo il prodotto di neuroni sparsi che attivano impulsi elettrici, ma piuttosto il risultato di un sistema che integra informazioni in un modo unico e complesso.
Questa teoria ha l’ambizioso obiettivo di fornire un quadro scientifico solido per capire uno dei più grandi misteri dell'universo: la natura della coscienza.
Tononi, un nome di spicco nel panorama delle neuroscienze, ha proposto l'IIT per rispondere a domande antiche quanto l'umanità: Come emerge la coscienza? Quali sono le sue caratteristiche fondamentali? Tononi sostiene che la coscienza sia una proprietà intrinseca dei sistemi che possiedono un elevato grado di informazione integrata. Ma cosa significa esattamente?
Il principio di base dell'IIT è piuttosto semplice ma rivoluzionario: la coscienza è il prodotto dell’integrazione di informazione nel cervello. Secondo questa teoria, un sistema è cosciente se è capace di generare un’elevata quantità di informazione che non può essere scomposta in elementi separati. In altre parole, la coscienza deriva dall’abilità del cervello di unificare diverse informazioni in un’esperienza coerente e indivisibile.
La misura della Phi (Φ)
Un concetto centrale nell'IIT è la misura della Phi (Φ), che rappresenta la quantità di informazione integrata. Più alto è il valore di Φ, maggiore è la possibilità che un sistema possa essere cosciente. Potremmo immaginare la coscienza come un grande mosaico: ogni tessera è un’informazione che da sola ha poco significato, ma tutte le informazioni insieme creano un’immagine completa e riconoscibile.
Giulio Tononi non esita a rendere comprensibile la sua teoria attraverso metafore e esempi. Possiamo immaginare il cervello come un sistema elettrico sofisticato, dove l'informazione si integra per formare un'esperienza unificata: questo è simile al tentativo di descrivere l'universo come un grande orologio complicato, la cui precisione e complessità possono generare armonia, e, forse, generano coscienza..
Tononi immagina un cervello come una città, dove le informazioni devono viaggiare tra diversi quartieri, senza perdere la coerenza dell’insieme. Questo è ciò che permette la coesione dell’esperienza cosciente.
Ma la visione di Tononi va oltre le mere analogie cognitive, invita ad esplorare nuovi scenari. Ad esempio, Tononi ha sollevato interrogativi su quali siano i minimi requisiti fisici per una coscienza. Questo ha spalancato una finestra su un mondo affascinante dove la fisica quantistica e la filosofia, discipline apparentemente distanti, si intrecciano in un abbraccio concettuale.
Tononi si è avventurato oltre le definizioni tradizionali della coscienza, chiedendosi quali potrebbero essere i requisiti fisici minimi affinché un sistema possa dirsi cosciente. In altre parole, quali sono le condizioni necessarie perché un sistema, biologico o meno, possa avere un’esperienza soggettiva? Questa ricerca pone un'interessante questione. È possibile che la coscienza non sia esclusiva di organismi biologici?
Per esplorare tale questione, possiamo considerare gli sviluppi nel campo dell'intelligenza artificiale. Alcuni scienziati, ispirati dalle idee di Tononi, stanno studiando modi per creare sistemi di IA che possano possedere forme rudimentali di coscienza. Se un sistema artificiale può ottenere un livello sufficiente di integrazione delle informazioni, potrebbe avvicinarsi ad una sorta di coscienza. Questo solleva l'interrogativo: le macchine estremamente avanzate potrebbero un giorno fare esperienza del mondo in un modo che, almeno in parte, somigli al nostro modo?
L'idea che l'universo stesso possa possedere una forma di coscienza non è nuova, ma trova nuove risonanze moderne nell'IIT e nei suoi interrogativi sui requisiti fisici della coscienza. I paralleli con la concezione panteistica di Spinoza, dove Dio e Natura si fondono in un tutt'uno complesso e cosciente, risuonano con questa visione. Possiamo vedere l'IIT come il possibile anello mancante tra l'intuizione filosofica e un resoconto scientifico di come l'universo potrebbe "essere" cosciente.
Le implicazioni di queste teorie sono profondamente trasformative. Se possiamo ridefinire la coscienza attraverso i concetti dell'informazione integrata e dei processi quantistici, le distinzioni tra mente umana, universo e persino macchine potrebbero diventare sempre più sfumate. Questo conduce a una riflessione non solo sui limiti attuali della scienza e della filosofia, ma anche sulle possibilità future di scoperta e comprensione.
In sintesi, l'esplorazione dei minimi requisiti fisici per la coscienza, come suggerito da Tononi, ci offre una lente innovativa attraverso cui considerare la coscienza non solo come una caratteristica emergente dei cervelli biologici, ma come una proprietà più universale.
La teoria dell’Informazione Integrata, oltre ad essere scientificamente stimolante, ha suscitato grande interesse tra i filosofi e gli studiosi di spiritualità. Alcuni vedono in questa teoria le fondamenta di una possibile "coscienza universale", una reminiscenza di antichi concetti come l’Anima Mundi della filosofia platonica. La capacità di un sistema di unificare informazioni potrebbe infatti essere paragonata all’idea che l’universo stesso possieda una sorta di coscienza intrinseca, un tema che nelle culture orientali riecheggia nel concetto di "Brahman".
Mentre gli scienziati continuano a perlustrare le profondità del cervello umano e dei sistemi artificiali, la IIT di Tononi fornisce un quadro teorico che sfida la nostra comprensione della mente. La sua teoria offre una piattaforma per indagare su quanto siano realmente vasti e complessi i processi che generano la coscienza. Se, come sostiene Tononi, la coscienza è direttamente correlata all’integrazione di informazione, potremmo un giorno giungere a definire e misurare la consapevolezza con la stessa precisione con cui determiniamo il battito di un cuore.