Esperienze extracorporee. Le NDE. (Da: Oltre il passaggio)

Esperienze extracorporee. Le NDE. (Da: Oltre il passaggio)

Le esperienze extracorporee, fenomeno affascinante e controverso, suscitano da secoli un profondo interesse nell'ambito delle scienze della mente, della filosofia e della spiritualità. Le testimonianze di individui che affermano di essere usciti dal proprio corpo durante situazioni di quasi-morte o in condizioni di alterazione della coscienza, aprono dibattiti sulla natura della mente, della coscienza e persino sulla vita oltre la morte.

Esplorando il filone delle esperienze extracorporee, incontriamo numerosi casi emblematici che hanno affascinato il pubblico e la comunità scientifica. Un caso celebre è quello di Pam Reynolds, una paziente sottoposta a un intervento chirurgico per un aneurisma cerebrale nel 1991. Reynolds, durante l'operazione, affermò di essere uscita dal proprio corpo e di aver osservato la scena dall'alto, descrivendo dettagliatamente gli strumenti utilizzati dai medici e le conversazioni avvenute durante l'intervento. Questa testimonianza ha alimentato il dibattito sull'autenticità delle esperienze extracorporee.

Anche nei contesti storici si trovano riferimenti a esperienze simili. Platone, nell'opera "Fedone", riporta il mito di Er, secondo il quale un guerriero tornò in vita dopo essere stato dato per morto, raccontando di un viaggio nell'Ade dove osservò anime in transizione.

Nel dialogo platonico, Er, un soldato morto in battaglia, torna in vita miracolosamente dopo essere stato dato per morto per dodici giorni. Durante questo periodo, Er racconta di aver viaggiato nell'Ade, il regno dei morti nella mitologia greca, dove ha assistito a un curioso spettacolo: le anime dei defunti attendevano un giudizio divino che determinava il loro destino futuro.

Platone, attraverso il racconto di Er, introduce concetti come la trasmigrazione dell'anima, la giustizia cosmica e la possibilità che le scelte morali influenzino il destino post-mortem dell'individuo. Questo mito, sebbene sia una costruzione letteraria e filosofica, ha influenzato profondamente le concezioni occidentali sulla vita dopo la morte e sulle dimensioni trascendentali dell'esistenza.

Il mito di Er non è l'unico racconto che affronta il tema del viaggio nell'aldilà e delle esperienze post-mortem. In molte tradizioni culturali e religiose, troviamo narrazioni simili che delineano un regno dei morti, un giudizio finale e un destino ultraterreno per le anime.

Ad esempio, nell'antico Egitto, il Libro dei Morti e le credenze sull'aldilà rappresentano un'affascinante descrizione di come gli egizi concepivano il passaggio verso l'aldilà e l'importanza delle pratiche funerarie per garantire un'esistenza post-mortem felice ed eterna.

Il mito di Er e simili narrazioni storiche alimentano le riflessioni filosofiche e scientifiche sulla sopravvivenza dell'anima e sulla possibilità di un'esistenza al di là della morte fisica. Da Aristotele a Kant, da Freud a Jung, filosofi e psicologi hanno affrontato il dilemma della vita dopo la morte con diverse prospettive, ponendo domande sul senso dell'esistenza e sulla natura dell'essere.

Nella contemporaneità, studi sulla coscienza, la fisica quantistica e la parapsicologia offrono spunti per approfondire il mistero della vita oltre la morte. Esperimenti di premorte, come quelli condotti dal dottor Sam Parnia, sottolineano la necessità di un approccio scientifico rigoroso per indagare il fenomeno delle esperienze extracorporee e delle visioni terminali.

Il mito di Er di Platone e le mitologie analoghe sottolineano la pervasività di riflessioni e narrazioni sull'oltre vita nelle varie culture e tradizioni umane. Questi racconti fungono da ponte tra passato e presente, tra il letterario e il filosofico, aprendo a nuove prospettive di esplorazione del mistero più grande che l'uomo si sia posto: cosa accade dopo la morte.

Diversi studiosi moderni, come il dottor Raymond Moody, autore del celebre libro "Life After Life", e il dottor Eben Alexander, neurochirurgo statunitense, hanno condotto ricerche approfondite sulle esperienze extracorporee. Moody ha intervistato migliaia di persone che hanno vissuto esperienze di premorte, evidenziando similitudini nelle narrazioni e proponendo ipotesi sulla natura della coscienza.

Alexander, a sua volta, ha condiviso la propria esperienza di quasi-morte in seguito a una grave meningite batterica, durante la quale afferma di aver viaggiato in un regno ultraterreno e di aver sperimentato una realtà al di là della vita terrena, pur in uno stato di coma profondo.

Dal punto di vista filosofico e trascendentale, le esperienze extracorporee sollevano interrogativi profondi sulla natura della realtà, dell'anima e sul legame tra mente e corpo. Filosofi come Descartes hanno teorizzato la separazione tra mente e corpo, aprendo a riflessioni sul dualismo che permea la nostra esistenza.

In ambito spirituale, tradizioni come lo sciamanesimo, il buddhismo e l'induismo contemplano la possibilità di uscite dalla realtà ordinaria e di viaggi dell'anima in mondi invisibili.

Le esperienze extracorporee rappresentano un capitolo affascinante e complesso nell'esplorazione del rapporto tra mente, corpo e dimensioni al di là della nostra comprensione razionale. Se da un lato la scienza cerca di spiegare tali fenomeni attraverso meccanismi neurologici e psicologici, dall'altro le testimonianze personali e le riflessioni filosofiche ci spingono a considerare possibilità al di là della nostra attuale comprensione del cosmo.

 

NDE e forme simili.

 

Le NDE sono spesso descritte come esperienze fuori dal corpo in cui un individuo, in condizioni critiche per la vita, si trova in uno stato di morte clinica o morte imminente. Durante questa esperienza, le persone riportano una serie di sensazioni e percezioni straordinarie che sembrano trascenderne la dimensione fisica. Si parla di incontri con luce intensa, tunnel, paesaggi paradisiaci, incontri con esseri spirituali e una sensazione di pace, amore e connessione universale.

Uno dei primi studiosi a investigare sulle NDE è stato il dottor Raymond Moody, che nel libro "Vita dopo la vita" pubblicato nel 1975 ha analizzato le testimonianze di pazienti che avevano vissuto esperienze di morte imminente. Moody ha rilevato somiglianze notevoli nei racconti, sottolineando gli elementi comuni come la percezione di lasciare il corpo, il viaggio attraverso un tunnel e incontri con esseri spirituali. Questi testimonianze hanno sorpreso e incuriosito il mondo accademico, dando avvio a una nuova direzione di ricerca.

Ulteriori studi sono stati condotti da ricercatori come il dottor Pim van Lommel, cardiologo e autore del libro "Consciousness Beyond Life", pubblicato nel 2010. Van Lommel ha esaminato pazienti che avevano riportato esperienze di morte imminente durante episodi di arresto cardiaco. I suoi studi hanno dimostrato che una percentuale significativa di pazienti ha riportato una maggiore intensità di coscienza e consapevolezza durante il periodo in cui il loro cervello dovrebbe essere inattivo. Questi risultati indicano la possibilità che la coscienza sopravviva anche quando le funzioni cerebrali sembrano essere sospese.

Esistono anche esempi di esperienze simili alle NDE in altre culture e tradizioni spirituali. Ad esempio, nel buddhismo tibetano e nel Bardo Thodol, conosciuto come il Libro Tibetano dei Morti, vi sono descrizioni di esperienze trascendentali e visioni che avvengono durante il passaggio dalla vita alla morte. Queste testimonianze, che risalgono a secoli fa, sottolineano la presenza di elementi simili alle attuali NDE nelle esperienze umane di fronte alla morte.

Il termine "Bardo" indica uno stato intermedio tra la morte e la rinascita, una fase in cui l'anima transita attraverso diversi piani di esistenza. Secondo la cosmologia buddhista tibetana, durante questo periodo, l'anima sperimenta visioni e manifestazioni che riflettono il proprio karma e i propri condizionamenti mentali accumulati durante la vita terrena. Questo stato di transizione offre l'opportunità di raggiungere la liberazione finale, ma può anche essere segnato da illusioni e timori derivanti dalle passioni e dagli attaccamenti del defunto.

Il Bardo Thodol è un testo antico e venerato che guida l'anima nel suo viaggio attraverso i diversi stati di coscienza che segue la morte. Attraverso descrizioni dettagliate di esperienze trascendentali, visioni e incontri con figure simboliche, il libro offre una mappa per orientare l'anima nel labirinto dell'aldilà, consentendole di superare le illusioni e le tentazioni che minacciano la sua liberazione spirituale.

Le esperienze descritte nel bardo thodol presentano interessanti parallelismi con le testimonianze di NDE provenienti dall'Occidente. Ad esempio, la percezione di una luce luminosa, la sensazione di separarsi dal proprio corpo, e l'incontro con figure angeliche o guerriere sono elementi ricorrenti sia nelle NDE che nelle visioni narrate nel Libro Tibetano dei Morti. Questi simili riscontri sottolineano la universalità di certe esperienze umane al di là delle differenze culturali e religiose.

L'esplorazione delle esperienze simili alle NDE nelle culture spirituali come il buddhismo tibetano evidenzia la complessità e la ricchezza delle visioni sull'aldilà e sulla natura della transizione dalla vita alla morte. Queste testimonianze ci invitano a riflettere su concetti come la continuità dell'anima, la natura dell'esperienza dopo la morte e la possibilità di trascendenza rispetto al ciclo di nascite e morti. Esse ci pongono di fronte a sfide e domande profonde sulla natura ultima della realtà e della coscienza, gettando una luce nuova sul mistero del passaggio oltre la soglia della vita terrena.

Studiosi come il famoso psichiatra svizzero Carl Gustav Jung hanno esplorato il concetto di archetipi presenti nelle esperienze vicine alla morte, evidenziando la loro risonanza con le tradizioni spirituali orientali.

In un mondo sempre più orientato alla razionalità scientifica, l'analisi delle esperienze simili alle NDE nelle diverse culture e tradizioni spirituali getta una luce nuova sul mistero della vita e della morte. Attraverso l'intreccio di storie, visioni, ipotesi scientifiche e filosofiche, emergono ponti che collegano l'umano al divino, il temporale all'eterno, aprendo la strada a una comprensione più profonda del fine vita e di ciò che potrebbe accadere dopo il passaggio finale.

Nel confrontare le narrazioni delle NDE con le visioni trascendentali delle tradizioni spirituali come il buddhismo tibetano, ci si trova di fronte a un universo di suggestioni che sfidano le nozioni convenzionali di vita e morte. Questo dialogo interdisciplinare tra scienza, spiritualità e filosofia apre nuove prospettive sulla natura dell'esistenza e sulla continuità dell'anima, invitandoci a riflettere su cosa possa riservare il misterioso oltre che attende il viaggiatore al di là della soglia finale della vita terrena.

La scienza ha cercato di spiegare le NDE attraverso diverse teorie. Alcuni studiosi suggeriscono che le esperienze di morte imminente potrebbero derivare da reazioni chimiche nel cervello durante situazioni di stress o mancanza di ossigeno. Altri propongono che le NDE siano il risultato dell'attivazione di circuiti cerebrali specifici che inducono sensazioni di intimità, benessere e connessione universale. Tuttavia, non esiste ancora una spiegazione definitiva che soddisfi completamente la vastità ed eccezionalità di queste esperienze.

Eventi come il Congresso Internazionale sulle Esperienze di Premorte (INES) hanno offerto un'opportunità di confronto tra esperti e persone che hanno vissuto esperienze simili. In questi eventi, studiosi, ricercatori e testimoni si sono riuniti per condividere le proprie storie e teorie sulle NDE, aprendo la strada a un dialogo interdisciplinare e stimolante.

In conclusione, le esperienze di morte imminente e le forme simili continuano a sfidare la nostra comprensione della realtà e della coscienza. Grazie agli studi di scienziati come Moody e van Lommel, abbiamo iniziato a esplorare in modo più approfondito questi fenomeni, cercando di trovare spiegazioni scientifiche e filosofiche. Tuttavia, le NDE rimangono ancora un mistero in gran parte inspiegabile, e solo attraverso ulteriori ricerche e approfondimenti potremo forse arrivare a una comprensione più completa di queste straordinarie esperienze.